Basilica del Santo, Convento e Oratorio di San Giorgio
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ITINERARIO 3 – GIOTTO E ALTRI MAESTRI
Nella Basilica e nel convento di Sant’Antonio si conservano le prime testimonianze della presenza di Giotto a Padova, eseguite intorno al 1302-1303, Nella decorazione del convento si può cogliere come il maestro fiorentino avesse già posto le basi sulla prospettiva e nella resa degli spazi che esprimerà compiutamente poco dopo nella Cappella degli Scrovegni. Molti sono i luoghi, in Basilica e nel convento, che conservano cicli completi e tracce dei maggiori protagonisti della storia dell’affresco padovano del Trecento.
Tra le testimonianze più significative vi sono la Cappella di San Giacomo, che conserva uno straordinario ciclo realizzato da Altichiero da Zevio, e la Cappella del Beato Luca Belludi, con gli affreschi eseguiti da uno dei massimi pittori presenti allora sulla scena padovana, Giusto de’ Menabuoi, che aveva affrescato pochi anni prima il Battistero della Cattedrale.
Si ritrovano in Basilica le espressioni decorative considerate fondamentali per quanto riguarda la tradizione della tecnica pittorica dell’affresco, sia dal punto di vista storico artistico, ma anche religioso e devozionale.
L’Oratorio di San Giorgio presenta un ciclo pittorico dipinto da Altichiero da Zevio con la collaborazione di Jacopo da Verona. È evidente qui la volontà di rifarsi al modello giottesco degli Scrovegni, ma secondo un nuovo stile e un nuovo gusto gotico. La qualità degli affreschi, le soluzioni prospettiche, l’aderenza al dato reale fanno di questo ciclo un capolavoro talmente innovativo da anticipare le ricerche spaziali quattrocentesche.