Cappella degli Scrovegni e Chiesa agli Eremitani
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ITINERARIO 1 – GIOTTO E ALTRI MAESTRI
La Cappella degli Scrovegni è il capolavoro della pittura del Trecento italiano ed europeo ed è considerato il ciclo più completo di affreschi realizzato da Giotto tra il 1303 e il 1305, nel periodo della sua maturità. Il grande maestro toscano esalta qui il senso della natura e della storia, il senso di umanità e di fede fusi insieme per narrare in un modo unico e irripetibile attraverso la realtà, il pathos e la poesia gli episodi della vita di Gioacchino e Anna, le storie della Madonna e di Cristo; le allegorie dei Vizi e delle Virtù completano gli affreschi e simbolicamente rappresentano la lotta tra bene e male, motivo ricorrente della tradizione religiosa, in particolar modo nel Medioevo, ma qui interpretato in modo del tutto originale.
La chiesa dei santi Filippo e Giacomo agli Eremitani, ospita anch’essa importanti affreschi trecenteschi. Nella cappella della famiglia Cortellieri, sono visibili alcuni resti di un ciclo pittorico realizzato da Giusto de’ Menabuoi intorno al 1370 raffigurante la Gloria di Sant’Agostino con le Virtù e con le Arti Liberali.
La cappella maggiore era invece decorata da un ciclo di affreschi di Guariento, di cui oggi rimane visibile solo la parete settentrionale con le Storie di san Filippo e sant’Agostino nei tre registri superiori e le allegorie dei Pianeti e delle Età dell’uomo nello zoccolo a monocromo: questa parte della decorazione è chiaramente influenzata dai poco lontani affreschi di Giotto nella cappella degli Scrovegni. Nel convento furono inoltre commissionate alcune opere a Pietro e Giuliano da Rimini, oggi conservate nei vicini Musei Civici, artisti influenzati dal soggiorno riminese e che rappresentano il primo esempio della ricezione dell’arte giottesca in città.